mercoledì 16 settembre 2009

Attiva l’Ascolto Attivo

Se abbiamo dei figli osserviamoli quando ci richiedono ascolto. Se non li abbiamo pensiamo quando eravamo bambini. Cosa facevamo per catturare l’attenzione degli adulti e farci ascoltare?

Facevamo di tutto per catturare l’attenzione a costo di salire sui tavoli. I bambini sono dei naturali accentratori e richiedono ascolto ed attenzioni. Gli adulti non è che siano differenti e forniscono modelli all’ascolto non certo educativi. E gli insegnanti? E gli altri educatori? Sono adulti ed esercitano il proprio “potere”.

Cresciamo nella convinzione che l’unico potere che abbiamo è catturare l’attenzione degli altri al fine di FARCI ASCOLTARE. Questa credenza negli anni si sedimenta. Ed ecco allora che diveniamo dei grandi affabulatori e dei pessimi ascoltatori. NON ESISTE SPAZIO EDUCATIVO DEDICATO ALL’ASCOLTO.

Vecchio adagio: due orecchie ed una bocca vi dicono qualcosa? Non sarà forse che la natura pensava di darci delle indicazioni?

Il miglioramento dell’ascolto passa attraverso la consapevolezza di se stessi e delle proprie modalità di ascolto. Se impariamo a prestare attenzione a tutti i nostri segnali interiori di conseguenza presteremo più attenzione agli altri.

La modalità di ascolto attivo richiede concentrazione ed interesse verso l’altro. Richiede l’intenzione di liberarci di tutte le nostre sovrastrutture che ci ostacolano in un ascolto “pulito”.

Daremo segnali verbali e non verbali di apertura verso l’altro: postura rilassata, aperta e protesa verso l’interlocutore, sguardo attento, tono adatto.

L’ascolto attivo è un’attività lenta che lascia la possibilità di far fluire dentro noi le parole altrui e solo dopo una attenta metabolizzazione replicheremo(concludendo con una risposta se necessaria).

NON SENTIAMOCI SEMPRE IN DOVERE DI DIRE LA NOSTRA.

Più saremo liberi dei nostri filtri, più avremo consapevolezza delle nostre convinzioni, più diverrà un processo naturale anche divertente quello dell’ascolto attivo.

Liberiamoci delle generalizzazioni, dei preconcetti, degli imperativi assoluti, dei condizionamenti.

Un ottimo esercizio è quello di concentrarsi su tutti i suoni, rumori, voci che ascoltiamo in cinque minuti e metterli per scritto. Apriamo le orecchie!

Una massima della comunicazione:

CHI TI PARLA DEGLI ALTRI E’ UN PETTEGOLO, CHI TI PARLA DI SE STESSO E’ NOIOSO, CHI TI PARLA DI TE E’ UN BRILLANTE CONVERSATORE.

Con il cuore
Luigi Miano http://luigimiano.wordpress.com/ - Fonte:www.quasifacile.com

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