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Può essere pericolo affidare ad altri, anche solo momentaneamente, il proprio potere personale. Con questo articolo ti suggerisco un modo per trovare non solo il giusto percorso, ma la “giusta persona”, il trainer che, con il suo lato umano, la sua eticità e il suo amore, potrà esserti utile per il tuo sviluppo personale.
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Un terreno che può diventare piuttosto pericoloso è quello dei seminari di sviluppo personale, che nel tempo hanno assunto i nomi più altisonanti, curiosi e motivanti. Oggi ne troviamo di ogni tipologia, che promettono di acquisire strumenti specifici per poter intervenire sulla tua zona sensibile, quell’aspetto della tua vita che senti il bisogno di cambiare, di trasformare, di rivedere. Può essere nell’ambito delle tue relazioni, in famiglia, con gli amici, con i colleghi, nel lavoro. Manifestarsi come difficoltà a mantenere il focus, raggiungere gli obiettivi, motivarti; qualsiasi sia l’aspetto di te sul quale vuoi lavorare, ti basta fare una ricerca su Google per trovare migliari e migliaia di corsi, seminari, workshop che affermeranno di fornirti ciò di cui hai bisogno.
La difficoltà oggi, sta nel riuscire ad orientarti, e scegliere quello più adatto a te. Il rischio a cui puoi andare incontro, non è solo quello di pagare per qualcosa che non ti serve, ma quello di essere “circuito” da professionisti della comunicazione, spingendoti ad azioni contro la tua volontà. Può sembrare una cosa esagerata, ma ti assicuro che esistono anche in Italia professionisti “poco etici” che utilizzando efficaci tecniche comunicative, riescono a farti dire si, anche quando vorresti dire no. A tale proposito, prima di tutto ti suggerisco una risorsa estremamente utile, che può fornirti una panoramica generale sulle tecniche manipolativa più diffuse: Le armi della persuasione di Robert Cialdini.
Oltre a questo testo, voglio suggerirti la mia personale strategia di valutazione, che ho affinato nel tempo, e che oggi, mi da risultati ottimali. Non mi è più capita infatti, di frequentare seminari che non fossero esattamente ciò di cui avevo bisogno, e la cui eticità e serietà del trainer, non fosse più che alta.
Due sono gli aspetti che devi valutare prima di iniziare un percorso di crescita personale: il percorso stesso, ed il trainer che lo tiene.
1. Il percorso
Grazie ad Internet oggi puoi raccogliere tantissime informazioni su tutto quello che ti interessa. Prima di decidere quindi, scopri tutto quello che riesci a sapere riguardo il percorso che pensi di intraprendere. Individua cosa viene insegnato, cosa dovresti essere in grado di fare una volta terminato, quando dura, quali tecniche vengono proposte.
Non fermarti a questo. Vai alla ricerca di video che mostrino le riprese di una edizione precedente di questo stesso percorso. Valuta se può fare al caso tuo, se ti tornerebbe utile frequentarlo. Leggi i feedback che sono stati inviati dai partecipanti. Confronta questo particolare percorso, con un altro che propone le stesse soluzioni e strategie, e individua quale dei due ti appare più adatto al tuo obiettivo.
Se ritieni che possa fornirti ciò che ti occorre per raggiunge il tuo obiettivo, passa alla prossima valutazione.
2. Il trainer
Anche qui puoi utilizzare Internet per raccogliere più informazioni possibile. Per ottenere una migliore valutazione, è molto più utile poterlo vedere all’opera.
In questo caso però, non è necessario che il video che andrai a visionare, sia dello stesso seminario a cui vuoi partecipare. Dovendo valutare la persona e non il percorso, tutti i video in cui lo puoi vedere in azione, saranno utilissimi.
Ciò che devi ricercare, sono i valori, i presupposti che il trainer veicola durante il seminario. E’ molto importate che rispetti quelli fondamentali, quelli che mostrino:
1) Rispetto - devi essere trattato come una persona, in ogni istante, da quando arrivi a quando hai terminato il percorso. Controlla anche lo staff. Un buon trainer allinea sempre i suoi collaboratori ai suoi valori. Non devi sentirti giudicato o fatto sentire “inferiore” o in errore, indipendentemente da ciò che fai o dici.
2) Nessuna pressione – mai e poi mai, devi avvertire pressione da parte del trainer a compiere qualsiasi azione o a prendere qualsivoglia decisione. Devi assolutamente sentirti sempre libero (punto 4).
3) Trasparenza – avverti nel trainer qualcosa di indecifrabile? Probabilmente non è trasparente. Ti sembra credibile, congruente, ma qualcosa di fa subitare di lui. Probabilmente non è se stesso.
4) Libertà – in ogni istante, devi avvertire di essere in grado di dire no senza sentirti in colpa. Spesso, avviene quello che in psicologia è definito come transfert, ossia la proiezioni sul trainer, della figura genitoriale, e di conseguenza una relazione non più paritaria.
5) Il tuo potere personale - il trainer deve inviarti il messaggio che sei tu, e solo tu, il responsabile del tuo cambiamento. La tecnica che stai imparando, le strategie che adotterai, sono solo rituali, azione esteriori, che manifestano una decisione che hai già preso a monte. Devi ricevere il messaggio che le tecniche funzionano solo perchè tu le fai funzionare.
6) Flessibilità – in ogni momento della sua comunicazione, il trainer deve veicolare la “relatività” del suo metodo. Ho frequentato molti seminari in 10 anni, ed ho incontrato spesso dei peseudo-guru, che elogiavano il proprio personale metodo, sostenendolo come il migliore, l’unico, il più efficace, sottolineando contemporaneamente le lacune gli altri. Indipendentemente da quanto possa essere convincete, e ti assicuro che, se è bravo nel comunicare, riesce ad essere in maniera “pericolosa”, fai attenzione: se ti accorgi che sta agendo in questa maniera, corri via veloce :) , oppure fa molta, ma molta attenzione.
Conclusioni
Per concludere, sottolineo ancora l’importanza di una valutazione a monte, prima di prendere la decisione di frequentare. Può anche capitare che, nonostante tutte le valutazioni, tu possa ritrovarti in un seminario in cui ti senti insoddisfatto. Chiediti allora se dipendete da te, oppure dal trainer o dal percorso stesso. Può capitare infatti, che questa sensazioni provenga da tue resistenze interiori. Chiediti allora: “Se non avessi questa sensazione di disagio (o come preferisci definirla), continuerei questo percorso o me ne andrei?”. La risposta ti indicherà cosa fare.
Fonte: Moreno Picchi di www.Leviedellaricchezza.com
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