martedì 8 settembre 2009

Occorre fiducia

Avete avuto un insegnante a scuola o all’università che ha creduto in voi più di quanto voi credeste in voi stessi? Se si, probabilmente avete finito per eccellere in quella materia.
I veri leader sanno vedere il potenziale nelle persone e fare in modo che esse lo sviluppino e lo portino fuori. Come fanno? E come possiamo mettere in pratica lo stesso principio con noi stessi, a casa e sul lavoro?
Ecco 3 ingredienti di base.

In primo luogo occorre fiducia.
La fiducia rende sicura la crescita, lo sviluppo e l’insegnamento proveniente dagli errori.
Non esistono fallimenti ma solo feed-back e ogni volta che facciamo un errore in realtà abbiamo imparato come non fare. Un clima di fiducia incoraggia le persone a provare nuove cose e ad assumersi nuove responsabilità.
Al contrario, in assenza di fiducia le persone stanno nella zona sicura e non si assumono rischi. E così pian piano vengono soffocate l’ innovazione e la creatività, la collaborazione.
Come possiamo aspettarci di sviluppare le potenzialità (nostre o altrui) se viviamo ingessati nel perfezionismo, nella critica (nostra o altrui), nel giudizio?

Per generare un clima di fiducia (in azienda così come in famiglia o nella coppia) abbiamo bisogno di dire la verità, di imparare a comunicare il nostro punto di vista senza imporlo o negare quello altrui, di essere coerente e congruente con le nostre azioni, di sospendere il giudizio, di accettare l’imperfezione...

Secondariamente occorre una credenza immutabile che le persone sono più delle loro azioni, dei loro comportamenti.
Una persona può sbagliare ma non per questo è sbagliata. Una persona può fare un’azione cattiva ma non per questo è cattiva. Una persona può comportarsi da stupida ma non per questo è stupida.
Se togliamo le etichette diamo la possibilità alle persone (e a noi stessi) di cambiare.

Poi occorre ricordarsi che le persone funzionano al meglio quando quello che fanno ha significato ed importanza per loro.
Questo vale per tutti e in particolare per la generazione più giovane, la cosiddetta Generazione Y. Da diversi studi pare infatti che questa generazione necessiti assolutamente di sapere che quello che fa ha significato e non lavorerà al meglio a meno che non sia mostrata loro l’immagine globale, non sappiano il perchè, il motivo, il grande quadro, non capiscano l’importanza del loro apporto, sia in famiglia, che nella coppia o sul lavoro.

Nella psicologia positiva il credere nel potenziale umano è conosciuto come l'effetto di Pigmalione (tratto dal libro di George Bernard Shaw) ed è una forma di “profezia auto-avverante”.

Cosa volete che si avveri nella vostra vita? Qual’è la vostra profezia auto-avverante?

Fonte:www.tuttaunaltravita.it

Nessun commento: